Aggiornamento del kernel senza riavviare con Ksplice
L’avevamo promesso in un precedente articolo: avremmo trattato i diversi sistemi per aggiornare il kernel Linux senza la necessità di fare reboot per attivare le patch. In questo articolo vederemmo la tecnologia Ksplice messa a disposizione di Oracle Enterprise Linux (OEL), Red Hat EL, CentOS, Debian e Ubuntu.
Nella versione desktop, ossia Ksplice Desktop, è gratuito (previa registrazione mail) ed è installabile su Ubuntu 19.10, 19.04, 18.04 e 16.04 e anche su Fedora 29; questo il sito https://ksplice.oracle.com/try/desktop dove scaricare la versione desktop.
In alcuni casi, Ksplice non solo consente l’aggiornamento del kernel del pinguino ma anche di glibc e openssl (queste ultime due solo su Oracle Enterprise Linux 6 e 7, per il momento).
La tecnologia di Oracle Linux, Ksplice (per server) non è gratuita ma è possibile provarla per 30 giorni, registrandosi sul sito di Oracle, accettando il Ksplice Uptrack Subscription Agreement.
Dopo aver accettato l’accordo, viene mostrata una pagina con il codice da usare per l’attivazione di Ksplice.
La cosa è alquanto semplice, basta copiare le prime tre righe di codice sul proprio server Oracle Linux.
wget -N https://www.ksplice.com/uptrack/install-uptrack
sh install-uptrack fbf***********************456
Per installare gli aggiornamenti, è sufficiente usare il comando:
uptrack-upgrade -y
Al termine dell’installazione, avremo una nuova versione del kernel installata.
Il tutto è tremendamente semplice.
Ricordiamo che l’aggiornamento del kernel, non viene riportato dal comando uname, che continuerà a riportare il vecchio kernel come attivo. Utilizzare il comando uptrack-uname per visualizzare la versione effettiva del kernel:
# uptrack-uname -a